L’aspetto mentale nello Yoga

In questo articolo ti parlerò dell’aspetto mentale nella pratica dello yoga. Infatti, chi non ha mai praticato lo yoga potrebbe essere tentato di pensare che si tratti di una disciplina fisica con posizioni e movimenti di vario grado e difficoltà ma, tutto sommato, una ginnastica come un’altra.

Certamente l’aspetto fisico è importante e necessario, e già in un precedente articolo abbiamo indicato 5 movimenti fisici e relativi ASANA, parlando della salute. 

Vediamo ora come, anche da un punto di vista mentale, lo yoga può consentire il raggiungimento della salute della colonna attraverso un lavoro di concentrazione, isolamento, calma mentale e introspezione.

La presa di coscienza della propria struttura fisica centrale e posturale avviene attraverso l’aumento della propriocettività corporea, calmando la mente e ponendo particolare attenzione alla muscolatura superficiale e profonda, e ai fastidi nel corpo, attraverso un respiro calmo, fluido e regolare.

Il lavoro mentale è il primo da eseguire nella pratica, e inizia nel momento stesso in cui ci posizioniamo sul tappetino; lavoro che da qui si sviluppa e ci consente il passaggio al fisico, entrando e uscendo dalle posizioni yogiche (gli ASANA). 

Aspetto mentale nello Yoga
L’aspetto mentale nello Yoga: la pratica inizia con un attimo di concentrazione sul respiro e sulla percezione dei muscoli del corpo.

Calma e gentilezza

Tutto il lavoro deve avvenire con calma e gentilezza, rispettando i propri limiti corporei, senza sforzare eccessivamente. Il respiro risulterà quindi calmo, proprio perché starai rispettando il tuo corpo nelle esecuzioni degli ASANA.

La mente verrà placata, accettando i pensieri che, però, non verranno trattenuti.

Gli ASANA vengono eseguiti con l’obiettivo primario di rendere la colonna vertebrale flessibile, elastica e sempre giovane; soprattutto nei piegamenti all’indietro che andranno, un po’ alla volta, ad aumentare la longevità della colonna stessa.

Conta la sostanza

E’ meglio usare l’ASANA per addentrarsi nel corpo e nella mente anziché usare corpo e mente per addentrarsi nell’ASANA! 

Cosa significa?

Nella pratica yogica non si insegnano la bellezza e la coreografia delle posizioni, ma la loro utilità.

In altre parole: conta la sostanza

Ecco quindi un altro lavoro “sottile” che lo yoga ci permette di fare: esercitare nella quotidianità della vita l’attenzione alla sostanza delle cose, delle situazioni e delle persone, combattendo l’apparenza frutto di superficialità, insofferenza e malcontento.

Namastè, e a presto.

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