Conosciamo gli Hinge Points

Cosa sono gli Hinge Points?

Gli Hinge Points sono dei segmenti della colonna vertebrale, in particolare L4-L5, L2-L3 e T12-L5.
Letteralmente potremmo tradurre l’espressione “Hinge points” come “punti cerniera”, cioè dei segmenti della colonna vertebrale che, rispetto al resto della colonna, si trovano a dover sopportare un maggior carico di movimento.

Per questo motivo è necessario porre particolare attenzione a questi punti, nel rispetto della colonna vertebrale, durante la pratica yogica e nella quotidianità.

Gli Hinge Points in paschimottanasana
Paschimottanasana, la posizione della “pinza”.

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Spesso le rigidità alla schiena e l’abuso di alcuni punti che sembrano più mobili sono dettate da una scarsa consapevolezza di essi. Lo Yoga aiuta anche questo difficile processo fatto di ascolto del proprio corpo e dei suoi limiti, aumentando la propriocettività e il rispetto nei loro confronti.

Gli Hinge Points più in dettaglio

Lungo l’asse della colonna vertebrale, formata da 33/34 vertebre (ossia 7 cervicali, 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e ⅘ coccigee) esistono gli Hinge Points. Come già accennato, questi sono dei punti di snodo della colonna, ovvero dei segmenti vertebrali particolarmente mobili, che assorbono la maggior parte delle compressioni. Questi punti si evidenziano in particolare nei piegamenti all’indietro, anche se poi si manifestano comunque in tanti altri movimenti della colonna.

E’ importantissimo non sovraccaricare questi preziosi punti della colonna, poiché la compressione deve sempre essere distribuita, per quanto possibile, in modo equo su tutte le vertebre e questa regola vale anche per le persone più flessibili.

Mantenere la schiena giovane e sana con lo Yoga

Con una buona pratica yogica la nostra colonna vertebrale potrà conservarsi a lungo giovane e sana. Lo yoga è un vero rimedio, e allo stesso tempo prevenzione, per tutti i quei fastidiosi disturbi della schiena, come lombalgia e cervicalgie. Al fine di ottenere questo risultato è necessario che l’esercizio fisico yogico avvenga con costanza e unito ad una respirazione corretta, calma e profonda, senza tralasciare la consapevolezza mentale.

Possiamo immaginare gli Hinge Points come delle cerniere, sulle quali va a svilupparsi un maggior movimento, ma anche un maggior carico che va a gravare sulla/sulle vertebre corrispondenti. Questo avviene soprattutto nelle estensioni ma anche in altri movimenti della colonna.
Per alleggerire questi punti, se non ci sono grossi problemi sulla schiena, si parla di decompressione vertebrale e soprattutto di scale. Oltre a indossare eventuali corsetti correttivi e trazioni strumentali si può agire molto favorevolmente correggendo la postura e aumentando l’elasticità della schiena.

Halasana, la posizione dell’aratro.

L’allungamento della schiena e la sua decompressione possono avvenire attraverso la pratica costante dello yoga e l’esecuzione di appositi asana (posizioni). Questi asana saranno mantenuti per alcuni respiri e andranno a correggere la postura, allungando e potenziando la struttura muscolare della schiena, agendo anche sui bicipiti femorali e sui muscoli profondi interni attaccati allo scheletro.

Lo Yoga, perciò, è adatto a tutti e aiuta a mantenere o recuperare il benessere totale dell’individuo.
Questa pratica non è fatta solo di regole e autocontrollo ma di amore e condivisione.

Conclusione

Lo Yoga è al tempo stesso padre e madre, sole e luna.

L’unione degli opposti è lo scopo dello yoga.
La posizione consigliata per il tratto lombo-sacrale è “la pinza” o paschimottanasana, mentre per il tratto cervicale l’asana utile è “l’aratro” ovvero halasana.

A presto, namastè.

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