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L’inverno, lo Yoga e l’Ayurveda

Come affrontare l’inverno con le 2 sorelle, cioè lo Yoga e l’Ayurveda

Ciao come stai?  In questo articolo torno a parlarti di Ayurveda e Yoga, con particolare riferimento alla loro utilità nella stagione invernale. Siamo ormai nel cuore della stagione invernale e dominano il freddo e l’umidità; sono i padroni di questo periodo in cui le ore di buio iniziano a diminuire ma ancora prevalgono rispetto alle ore di luce.

Il periodo invernale

L’inverno è una stagione in cui prevalgono gli elementi naturali della terra e dell’acqua.
Secondo la medicina tradizionale indiana, l’Ayurveda, in questa stagione, in natura e anche nell’essere umano, prevale il principio psicofisico energetico detto dosha e, in particolare, il dosha Kapha.

Ayurveda e Yoga, i dosha Vata, Pitta e Kapha

Nell’inverno è utile tenere sotto controllo anche un altro elemento, cioè un altro dosha che va a interessare organi del corpo quali i polmoni e le vie respiratorie; sto parlando del dosha Vata. nel quale predominano l’aria e l’etere.

Ayurveda e Yoga, i dosha e le loro relazioni con gli elementi

Sempre in inverno tende ad esserci una produzione eccessiva di muco; l’umidità, il freddo e la secchezza causano un acuirsi di vari dolori come:

  • la cervicalgia
  • la lombalgia
  • la sinusite
  • il mal di testa
  • i raffreddori 
  • l’influenza.

Come contrastare l’eccesso di Kapha?

L’elemento naturale che va a contrastare gli elementi di terra, acqua e aria, cioè Kapha e Vata è il fuoco e cioè, secondo l’Ayurveda, il dosha Pitta.

Non per niente Pitta è il dosha dominante dell’estate ma direi che al momento, ahimè, ne siamo ancora parecchio lontani, sei d’accordo con me? 😉

Il fuoco “Agni”, scarso in inverno, dà luogo a un metabolismo basso e a una conseguente digestione lenta che favorisce un accumulo notevole di tossine.

Questa maggiore produzione di tossine intossica organi vitali quali il fegato, il pancreas e l’intestino; tutto ciò conduce a poca concentrazione e lucidità mentale, associate a una scarsa voglia di fare e ad un tono dell’umore tendente al basso.
In altre parole, nella stagione invernale aumentano la tristezza, l’apatia, un senso di pesantezza, l’accumulo di liquidi e la sonnolenza.

L’utilità dell’inverno

L’inverno, in natura, è sì una stagione che porta all’introspezione e all’introversione, ma con l’obiettivo di recuperare e rigenerare nuova energia, da poter iniziare a rilasciare con l’avvento della rinascita in natura, ovvero con l’inizio della primavera.

Questa nuova energia sarà ancora più utile in estate, nel momento in cui la natura sarà all’apice della sua esplosione, dandoci il massimo della luce, del colore, del calore e dei frutti.

L’inverno quindi, anche per noi come per la natura, dovrebbe essere un periodo in cui possiamo recuperare energia.

Come già detto, l’inverno è un momento che favorisce la meditazione e un’introspezione utile a fare il punto della situazione della nostra vita, degli obiettivi raggiunti e di quelli ancora da raggiungere o rimasti in sospeso.
L’inverno quindi è un momento utile per riconnettersi a noi stessi, ai nostri valori e ai nostri propositi, ritrovare equilibrio e radicamento, stimolando il fuoco interiore per mantenere mantenere un buono stato di salute e un forte sistema immunitario.

Più fuoco e calore per il nostro corpo grazie allo yoga

Il fuoco e il calore del nostro corpo possono essere alimentati attraverso alcune tecniche di pranayama e alcuni asana.

Nello yoga una delle tecniche respiratorie o di pranayama, si chiama Bhastrika o respirazione del mantice, oltre naturalmente a Kapalabhati che è una tecnica utile per depurarci, massaggiare gli organi interni dell’addome, massaggiare e tenere tonici i muscoli addominali esterni interni e aumentare, anche in questo caso, il fuoco digestivo che va a bruciare le tossine.

Gli asana necessari per creare calore e radicamento e quindi contrastare l’elemento acqua terra e aria sono:

  • l’albero 
  • l’affondo in torsione di preghiera 
  • e l’affondo con l’allungamento laterale 

Un’altra posizione yoga utile in inverno per tenere sotto controllo i fluidi corporei, è quella della “libellula” (Maksikanagasana) che apre il bacino e alleggerisce le gambe, sgonfiandole.

Ti starai forse domandando “come posso aumentare il mio fuoco interiore per scaldarmi e contrastare stati dolorosi fisici, di tristezza emotiva e letargia fisica-mentale?
Abbiamo già detto che in inverno l’elemento fuoco Pitta si abbassa nel nostro corpo, ma che è necessario farlo salire per contrastare l’eccesso di Kapha (terra e acqua) e Vata (aria ed etere), così da mantenere uno stato di buona salute in tutto l’organismo.

Alcune posizioni Yoga per aumentare l’elemento fuoco Pitta

Parliamo ora di alcune delle posizioni yoga da fare in questa stagione invernale, per aiutare a stimolare il calore e il radicamento; si tratta di flessioni, chiusure e di asana di equilibrio.

Alcuni asana che stimolano il fuoco sono, ad esempio, il cane a faccia in giù e la sedia; e voglio dartene subito una breve descrizione.

Cane a faccia in giù (Adho Mukha Svanasana)

Non conosci questa posizione? Te la descrivo subito!

Dalla posizione di tadasana (la montagna) inizia a flettere la schiena verso il basso e porta le mani a terra.

Le tue braccia saranno aperte quanto le spalle e le gambe aperte quanto il tuo bacino.

Cammina in avanti con le mani di circa 10/15 centimetri.

Ora le mani spingeranno a terra, prova a distendere le ginocchia, se sono ancora piegate.

Cerca anche di distendere le gambe, se puoi, portando i talloni a terra, mentre le anche, gli ischi e i glutei puntano verso il cielo; crea così “V rovesciata”, con il bacino in totale anteroversione.

A questo punto, inspirando, spingi la testa tra le braccia verso le ginocchia e crea una linea unica che va dalla nuca al coccige lungo la colonna vertebrale.
Cerca di mantenere questa posizione di “V rovesciata” per alcuni respiri, senza stringere i denti, mantenendo le mandibole rilassate e le labbra socchiuse.

La sedia (Utkatasana)

Per l’esecuzione della sedia il peso viene portato sui talloni senza sollevare gli avampiedi, le braccia dovranno essere parallele alla testa e tese verso l’alto.

Il passo successivo consiste nel piegare così le ginocchia e immaginare di sedersi su una sedia ideale, mantenendo nella discesa la schiena dritta come se si avesse una parete dietro di sé.

Altri asana yoga utili ad alimentare il “fuoco” Pitta

Molto utile è la posizione yoga del “guerriero 3” (Virabhadrasana 3), di cui abbiamo parlato in un articolo precedente che troverai nel mio blog.

Leggi anche: Virabhadrasana 3

Un altro asana molto utile è la Pinza (Paschimottanasana), eseguita sia in piedi, sia da seduti

Leggi anche: I benefici di paschimottanasana

Posizione della dea Aditi

Abbiamo poi l’asana della dea Aditi (Utkata konasana) di cui vado ora a descriverti brevemente l’esecuzione.

Siedi in Sukhasana a gambe incrociate, porta la pianta dei piedi a contatto il più vicino possibile ai glutei, fai i pugni con le mani e appoggiali a terra uno sopra l’altro, quindi scendi con la schiena e la testa verso i piedi creando una chiusura che va a stimolare il fuoco nello stomaco e, se puoi, appoggia sui sovrapposti la tua fronte.

Puoi utilizzare, se vuoi, i pugni delle mani sovrapposti per appoggiarci sopra la tua fronte.
Ma lo yoga prevede ancora altri asana utili, quali ad esempio il gatto mucca, (o sequenza Bitilasana-Marjariasana) o quello della tigre, detta Sardula.

Posizione della barca

E ancora, la barca, detta anche Navasana.

Yoga e Ayurveda, posizione della barca

Siamo seduti, gambe distese in avanti, le solleviamo un po’ da terra, le braccia saranno parallele, sollevate anch’esse da terra al di fuori delle gambe, con i palmi delle mani che si guardano.Restiamo in equilibrio sul coggice, contraendo l’addome e fissando un punto lontano fisso, detto drishti.

Apanasana, il soffio inferiore

Un’altra posizione che va a stimolare il fuoco “Agni è Apanasana. 

Apana è il soffio inferiore, cioè l’aria bassa che risiede all’interno del corpo.

Dalla posizione sdraiata sulla schiena piega le ginocchia e abbracciale con entrambe le mani e schiaccia delicatamente le cosce sull’addome; questa chiusura massaggia l’addome, gli organi interni, i visceri e aumenta il calore nello stomaco.

Ardha chandrasana, la mezzaluna

Un’altra posizione è Ardha chandrasana, ovvero la mezzaluna; questa rappresenta il fluire dell’acqua e va ad equilibrare i fluidi del corpo.

Partendo dalla posizione supina, porta le braccia oltre la testa a terra, parallele alle orecchie; quindi sposta le braccia e la testa verso destra.

Le gambe saranno vicine e anche loro si porteranno verso destra, allungando così tutto il fianco sinistro massaggiato dal respiro verticale, creando spazio tra gli intercostali. 

Poi si ripete la posizione dall’altro lato.
Una volta che l’avremo eseguita da entrambi i lati si ritorna in shavasana per ascoltare gli effetti che ha creato questo asana e sentire uno stato di equilibrio diffuso in tutto il corpo

Leggi anche: Yoga e Autostima in 5 Asana

Come l’Ayurveda, sorella dello Yoga, può aiutarti ad affrontare l’inverno

Ti ho parlato fin qui dello Yoga, ma altrettanto utile è l’Ayurveda, medicina naturale indiana, grazie alla quale è invece possibile affrontare l’inverno con trattamenti quali i pindasweda, che sono dei potali di erbe mediche.

Pindasweda

Potali che vengono strofinati, con appositi oli caldi erbalizzati, su tutto il corpo.

Oppure attraverso il massaggio udgharshana o udvartana che viene eseguito, in entrambi i casi, con polveri di erbe e di spezie calde.

In udvartana, oltre alle polveri calde (choorna), viene anche usato un olio caldo specifico.

O ancora, attraverso il sarvanga abhyanga, vale a dire il massaggio totale, utilizzando oli specifici caldi a base di erbe e manipolando tutto il corpo.
Un altro trattamento utile per affrontare l’inverno, utile secondo l’Ayurveda, è lo shirodhara, il quale favorisce il sonno, calma l’ansia, lo stress, il mal di testa, gli stati di tristezza e depressione e i dolori alla cervicale.

Shirodhara, un trattamento Ayurveda utile per l'inverno

Abbiamo ancora i pichu, che sono degli impacchi di oli medicati molto caldi, utilissimi per contrastare i dolori legati alla fascia lombare, alle spalle e anche alla cervicale.

Poi, nell’ambito dei trattamenti olistici ayurvedici, abbiamo ancora il massaggio ratna abhyanga, ovvero il massaggio con pietre calde, fredde e i cristalli.

Le pietre calde vengono portate ad una temperatura di 50° e poste sulla muscolatura, mentre le pietre fredde vengono invece usate sulle articolazioni e cristalli vengono posti sui chakra per riequilibrare l’energia.

Massaggio con le pietre

Leggi anche: Yoga e Ayurveda alleati per il benessere

Conclusioni

Insomma, attraverso lo Yoga e la sua sorella Ayurveda, abbiamo tutti i mezzi naturali per mantenere e migliorare il nostro stato di benessere e di salute nella stagione invernale, al fine di ricaricarci e ripartire al meglio nella stagione primaverile.

L’Ayurveda e lo Yoga servono non solo a combattere stati dolorosi o di secchezza ma anche, piano piano, a detossinarci e prepararci alla primavera nel migliore dei modi.

Spero che questo articolo possa esserti utile, seguiranno video e altre fotografie delle posizioni, sia di quelle che ho descritto, sia di quelle solo citate.

Non ho voluto rendere l’articolo troppo tecnico e pesante nella lettura, per il momento ti invito a provare gli asana che ti ho indicato e, se hai bisogno di chiarimenti, non esitare a scrivermi o a contattarmi.

A presto, namastè.

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